Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/85

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67 in Monza e sentitolo re de^ Francesi e de^ Longobardi. Ma al Ducato Beneventano non venne in suo potere ^ anzicchè acquistò allora itn nuovo splendore, ed Arechi che vl era Duca, se ne fece Principe (i). 1 «L^ impero de^ Longobardi durò in Italia!&0!i anni cotitando aa monarchi. L^Insubria fu il centro della nuova dominazione, la quale poi cambiò nome, e chiamossi Lombardia. La fbroda e barbarie di questa nazione dambiò molto sotto al clima del bel paese, e le loro leggi ed istì^ tuti furono ne^ secoli di mezzana età in tanto pregio ed in Voga che ottennero pieno corso anche sotto al governo de^ Normanni, de’ Sve vi e degli Angioini. Dopo la morte di Carlo Magno nuove guerre e discordie ebbe tutta ritaglia, e - intanto i pontefici crescevano autorévoli da non più: ammettere stranieri in Roma ed in Romagna. Si ri*timvàno i Greci dalle ultime spiagge italiane, ed i Francesi cèdevano a poco a poco V impero agli Alemanni. U ducato Napoletano eretto sotto la dominazione lonIjobirdica, benché sortito avesse ne" suoi principii ai^gu^ stissimi confini, pur tutta fiata cominciò ad allargarsi, ]^ndendo vigore sotto alFimperador Maurizio da cui ebbe le isole d’Ischia, Procida e Nìsida (2), aggiungendovi poi Cuma, Stabia, Sorrento e la nostra Amalfi. In tal ducato dunque rattrovasi Amalfi compresa fin dai tempi di Adriano Papa e Carlo Magno, non che d’A^ rechi fino a Sicardo principi di Benevento; com’è chia^ ro per V epistola 28 di quel Pontefice rapportata dal Pellegrini (3). (1) Anonym. Salerò, cap. 9. (a) V. Epist. 63 di s. Gregorio lib. 10. Ind. III. (S) Camillé Peregr. hist. Prindp. Longob. in fin. ducat. Benevent. Vcitrae regali Potentiae innotescimus, quia Arechis Beneyenlanonim