Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/86

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68. U cronista Ubaldo (i) ci dice che fra gK altri sfor^ ^ ed attentati che farono fatti da Arechi sopra il dneato napoletano erri V impresa mossa contro gli Amalfitani nel 786. Egli fidatosi nel valore de* suoi ocxmbafttenti’ non dnbbitò d* assediare uudique et terra et mari f Amalphim) 9 civitatem maximam natura, et arte^ et pi’ribus bellantibus munitam. FacOmente gli Amalfitani occuparono qualche possessione die 8* apparteneva a* Beneventani, come le mentovate espressioni di Adriano Io dimostrano: Beneventomus Dux justitias de honùnibus sids tjuaerens, e che a ^richiesta del Duca Arechi ricusarono di restitnirla; il ^rché mossosi. a sdegno uni un numeroso esercito ed iiwiollo verso di essa in dove giornalmente con fieri ^assalti ne scuoteva le mura. Gli Amalfitani. senza punto jmagarsi con tempesta di pietre e di dardi intrepidi goìf iinuarono nella difesa, fin tanto che scorgendosi di lum poter a lungo sostenersi, per mezzo de’ loro legati chiesero soccorso a Stefano, Duca di Napoli, il quale vi 5pedl con buona armata il suo figlio Cesario. AocampaBux jiustitUs de homìnibas-suU quierens 9 ^iLercitam daxìt supèf Af malphitanos ducatus Neapolitani: et andique pM ci^cuin7allan&» incendit omnes possessiones eorum, atque habitacula. fpris posila. Quo •udito Neapolitani "direxerunt in adjutoriam ipsorum plnres hominér, et viocentes «os, interfecerunt più rima m multitudioelii Ducatos Bsncventani. Unde cum caeteros plures, tum optimates captivoa apud»c babent j e lo sUsso nella disserta 4 <^ ducatu Beneif, dice al Ex ii«dijndicarc facile quoque est, urbes Slabias Surrentiim et Anratphim eas sub regimine ducis Neapolitani diu fuìsae. Y. Camill. Peregrio. prolusio ad Chron. Due. Neapol. to. 3. p. |3. • I" ■ (j) Chronir.i Neapolitan. nuAquam antea editi fngm. apud Peregrin. lo«3. ili Duce Slepbano.