Pagina:Istoria della città e costiera di Amalfi.djvu/91

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75 cipìo del suo ingrandimento ella die a temere a tutti i vicini potentati, e fra gli altri al ^beneventano principe Sicardo (i). U valore amalfitano valse a render immune il paese daUa longobardica’ doikUiftàWione, ttgualmente cbe lo fa^ rono -le altre’ città di Nàpoli, Sorrento, Gaeta ec. (2). Amalfi- giammai fu toltti a^ Greci dai Longobardi per più «ragioni ^ -cioè pév non essere i Longobardi forniti di armate ’marittime, iiè tampoco esperti a -sostenere gli assedii di mare, e per inaccessibile posizione de^ monti che ne vietava pur troppo qualsivoglia aggressione (3); sebbene il normanno duca Ruggiero superato avesse quesi* ultimo ostacolo nel 11 35. E quantunque Sicardo nel 837» di notte tempo co^ soldati Longobardi e Salernitani a tradimento e d^ assalto la prendesse, nulladimeno <^li non se ne rese padrone, contentandosi soltanto di vite* nerne in Salerno ^li abitanti, come sarà ricordato nel corso di queste pagine. (t) Cron. Amalph. Ughell, Ital. Sac. to«VII. p. 184. ediz. Ven«1731. — Quapropter tantum crevit, ut Sicardo eorum vires timorem concitarent, (a) Camill. Peregrin«in tract. Due. Bene veni. pag. 34* Costant. Porphyr. de administ. imp. cap* 27. Sismondi bist. des rcpubl. Ita^ liennes. to: 1. pag. 120. ^ Giannone to. 5. Iib«6. pag. 37. Sismondi bistoire des Républiqnes Italiennes. to. i. e. 4* pag- ^^^» ^cs Grecs étoient mattrcs de la mer, et Ics Lombards dépoarvus de marine; mais les Grecs ^oient timides et foibics, et Ics Lombards, bclliqueux et cntrcprenans.,