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Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/171

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132 Dell'Historie de' Galli Senoni.

Minori Conventuali in S. Francesco, i Minori Osservanti, & i Capuccini, contre di Monache; le Benedettine in S. Pietro; le Minorite in S. Chiara; e le Domenicane in S. Nicolò; tutti tre di grande stima, non men per la buontà di quelle RR. Madri, vivendo tutte in molta osservanza, che per la qualità de' Soggetti rari, che ivi (abbandonato il Mondo) al servitio di Dio sonosi consacrate. La Chiesa Episcopale, in mezo alla Città giace, assai vicina al Foro, laquale (oltre gli honori, che riceve dalla presenza del Vescovo) viene da un nobil Capitolo di Canonici decorata; dove (oltre le dignità ordinarie di Preposto, & di Archidiacono) undeci altri Prebendarij risiedonsi, e con il decoro dovuto vi celebran le Messe, & i Divini Officij, con i soliti Mansionarij, e Capellani. Oltre i detti sacri luoghi vi si contano ventidue Confraternità Laiche; le quali nell'opre virtuose di caritade s'impiegano; e quattro Hospitali, dove i Pelegrini, e gl'infermi d'ogni sorte, non meno forastieri, che paesani ricevonsi. Gode, rifatta, il Territorio, che possedeva prima; il quale di circostanza quaranta e più miglia contiene, tutto habitato; essendo colmo di popolosi villaggi, ed'alcuni nobili Castella. Di fuori alla rive de i fiumi, vedesi una bella pianura (di cui favellammo di sopra) lunga dieci miglia, e nel maggior suo dilatamento tre larga, da piacevolissimi colli spalleggiata, e verso l'Ostro da Monti altissimi, però fertili, e selvosi fronteggiata. Quivi frumento, & ogni forte di biade in gran copia s'ingenerano, come parimenta vino, e frutti, che si trasportano altrove. Pigliansi ne i fiumi ottimi pesci, e specialmente la Trutta nel Certano, che dal Nerone deriva. I due sopradetti Monti celebri, frà i limiti contengonsi del Territorio medesimo, cioè, il Nerone, e'l Petrano, che ad una pianura di cinque miglia termina la cima; dove (come già dissi) Francesco Maria ultimo Duca d'Urbino teneva de' cavalli Napolitani la razza. Mà più d'ogni altra cosa memorabile in questo Territorio, è il campo Ventoso, che situato vedesi trà le foci di Borano, e la Cittade, il quale più che al Mondo è famoso al Cielo; perché fù tinto dell'innocente sangue del glorioso Martire Gerontio, l'Anno della nostra Salute 504. nel cui proprio luogo del Martirio, una Chiesa vedesi, che al medesimo Santo è consacrata. La sua Diocese non eccede i confini al suo Territorio descritti; se ben angusto di sito, e però molto nel numero delle dignità, e Prelature, che vi si dispensano ampla; peroché trà le Abbadie, Priorati, Plebanie, e Retorie al numero di novanta quatro ascendono. Quindi è, che questa Chiesa Episcopale, sempre dai Sommi Pontefici fù à persone degne conferita, (le quali non si sono sdegnate farvi la residenza.) come nell'Anno 359. à Greciano sotto il Consolato di Eusebio Ipatio, à Buono de' Lutij di questa medesima Città l'Anno 1414. Frà Tomaso de gli Albrici Fioren-

tino