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Pagina:Italia e Grecia.djvu/216

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IV Giudizi della Stampa

Gli scritti giovanili che formano il primo volumetto della nuova collezione Semprevivi, mi sono apparsi, forse per la potente vena di schiettezza e di poesia, migliori di altri... virili, diciamo.

La Settimana, di Firenze, ottobre 1897.


L’Illustrazione Italiana, visto e considerato che «Una Peccatrice» del Verga ha ottenuto tutt’altro che l’esito aspettato dal Giannotta, dice che quello è un lavoro che l’illustre scrittore rinnega e disapprova. Noi intanto ricordiamo ai lettori che l’egregio Giannotta ciò l’aveva detto e bene nella sua prefazione e crediamo che se torto vi ha, non è assolutamente da addebitarlo all’illustre editore, ma allo stesso Verga, che per quanto proprio adesso rinneghi il suo lavoro, allora si prestò, e di buon grado, alla desumazione di esso.

Bohème, di Palermo; 15 dicembre 1897.


Con un audacia editoriale che gli fa molto onore, un noto ed egregio editore italiano — il cav. Nicolò Giannotta — ha testè iniziato una collana di romanzi; una Biblioteca popolare contemporanea intitolata Semprevivi - iniziato splendidamente con volumi dovuti alla penna dei più bei nomi dell’arte letteraria italiana, quali quelli del De Amicis, Verga, Matilde Serao ecc. — volumi editi con eleganza e colla massima cura e che costano solo una lira, volumi a cui toccherà un successo brillantissimo.

Il Veneto, Corriere di Padova, 6 ottobre 1897.