E se è un sogno pretendere che la diplomazia di questa decrepita Europa muti abito, natura, tradizioni, ipocrisie (approvazioni), non è e non dev’essere un sogno l’augurarsi che nazioni sorte in nome di un diritto nuovo, in nome di principii che sono il loro diploma di nobiltà e la gloria del secolo, anche nelle ore più tristi si ricordino di quella fede di battesimo, di quella origine loro, e vi attingano il sentimento di alti e augusti doveri innanzi alle offese sanguinose al diritto; e dove tacciano per poco lo strepito del-