Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/129

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Cicerone 109

Dunque tu solo, o ribaldo, consigliando il regno, volevi per signore colui che avevi collega; tu tentavi sin dove il popolo romano tollererebbe. Ma anche la pietà imploravi, e ti gettavi supplicando ai piedi, cercando che cosa? di poter servire. Lo cercavi per te solo, che fin da fanciullo vivesti in modo da soffrire qualunque cosa; da noi e dal popolo romano non avevi certo un tal mandato. O insigne eloquenza tua allorchè arringasti ignudo! qual cosa più turpe? qual cosa più degna d’ogni supplizio?...

«Il giorno poi dell’uccisione di Cesare, come fuggisti! come tremasti! come disperasti della vita per coscienza dei delitti, quando da quella fuga, per bontà di coloro che ti vollero salvo, tornasti nascostamente a casa! O miei pur troppo veraci indovinamenti dell’avvenire! A que’ liberatori nostri in Campidoglio io, non volendo venire a te per esortarti alla difesa del buono stato, ripetevo che, finchè tremavi, avresti ogni cosa promesso; cessata la paura, torneresti quel di prima....

«Turbate le religioni, invadi il fondo Casinate di M. Varrone, integerrima persona. Con qual diritto? con che faccia? Allontana un tratto quelle spade che vediamo, e udrai altra causa avere l’asta di Cesare, altra la confidenza e temerità tua. Or quanti giorni straviziasti in quella villa turpissimamente? Dall’ora terza si beveva, giocava, vomitava. O case mal arrivate per sì dissimile signore! Quella villa consacrò Varrone agli studj, non alle libidini; e quali cose vi si dicevano, quali si pensavano, quali si scrivevano? i diritti del popolo romano, i monumenti degli avi, ogni maniera di sapienza, ogni dottrina. Ma divenutone tu abitatore (non già padrone), risonava ogni cosa di voci ubriache; ondeggiavano i pavimenti di vino, n’erano bagnate le pareti; fanciulli ingenui venderecci con meretrici vi stavano fra le madri di famiglia».

Giunto poi al fine di tante accuse, conchiude: «Risponderai tu a queste incriminazioni? e che troverai in sì lunga orazione mia, cui tu abbi confidenza di poter rispondere? Ma lasciam da banda il passato. Questo giorno solo, quest’oggi solo, questo momento in cui parlo, difendi, io dico, se puoi. Perchè il senato è ricinto d’una corona di armati? perchè i tuoi satelliti stanno ad ascoltarmi colle spade? perchè

    esperimento del fin dove arrivasse la tolleranza del popolo. Questo susurrò; e Cesare fece atto di respingerla, e venne applaudito.