Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/391

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cola di rienzo 369

cessare frà Moriale che da molti anni devastava l’Italia con una sua banda di venturieri, il mandò sul palco. Cola fu dal papa riconosciuto nobile cavaliero; ma esercitando la potenza a nome del pontefice, cessava di essere caro al popolo: le imposte sul sale e sul vino colmarono lo scontento de’ Romani, che sollevatisi e gridando, Mora il traditore che ha fatto la gabella, assalironlo in palazzo. Non credendo gli minacciassero la vita, egli aspettò quella furia in abito senatorio e col gonfalone del popolo in mano; ma come vide piovere sassi e fuoco cercò trafugarsi, e scoperto fu trucidato e appeso alle forche (8 ottobre). Così il popolo spezza i proprj idoli.



CantùIllustri italiani, vol. I. 24