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giandomenico romagnosi 573

scendo che la forza non basta, la vuole sussidiata dalla politica, dalla religione, dalla convivenza sociale, dall’onore; le cui sanzioni cospiranti rendono un Governo veramente robusto. Il buon Governo si riduce ad una grande tutela delle giuste prerogative di ciascuno, accoppiata ad una grande educazione. La legislazione ha per oggetti generali e ordinarj l’attribuire azioni ed eccezioni esecutive, assegnare forme estrinseche onde esercitarle, impervi cautele sussidiarie. La prudenza politica è l’arte di effettuar l’utile d’una società civile entro i limiti del diritto e secondo la morale pubblica. Disgiungere la politica dalla giustizia sociale è il peggior servigio che rendere si possa ai Governi e ai popoli. La giustizia segnerà sempre il punto su cui riposano la sicurezza, la potenza, la bontà d’ogni umana operazione. La giustizia sociale non è diversa dalla moderazione politica. La politica esterna ed interna può ridursi al solo precetto di rispettare e farsi rispettare1.

Nell’impedire i delitti, gran parte doveva attribuire all’educazione, ch’è la prima, la perpetua, la più variata, la più importante delle arti umane. Abbandonando la domestica, la pedagogica, la scolastica e ogn’altra speciale, considera soltanto la assoluta e perpetua, e la ripone nel formare uomini che si occupino di cose utili, che tra loro usino i riguardi dovuti alla sociabilità, che si soccorrano ne’ bisogni; vale a dire, operosi, rispettosi, cordiali. Ma che a quell’intento credesse efficaci le complicazioni amministrative non pare, giacchè allegava volentieri come modello i Trentini, cresciuti in un regime municipale, sotto un piccolo principe, con norme e statuti alla vecchia, eppure morali, operosi, non mai bugiardi per proposito; allegava gli abitanti della valle di Colli presso Bobbio, tutti possessori di piccoli appezzamenti, senza arti industriali e senza possidenti estranei; niuno abitava in grotte o capanne, ma in case di pietra a due piani, vicine ma tutte separate fra loro; niun ricco, ma niuno mancava dello stretto necessario. Il tribunale stava sessanta miglia discosto, nè altra autorità risedeva nella valle che il parroco. Durante il giorno occupati, la sera i giovani ballavano, i vecchi cantavano le

  1. Spigoliamo volentieri questi passi per contrapporli a chi considera il Romagnosi come un mero utilitario. Nella nuova edizione della Genesi confutò Bentham (§ 1009 e seg.), mostrando come, undici anni dopo ch’egli, il Romagnosi, avea proclamato tutt’altre massime, si fosse fatta conoscere la costui dottrina dell’utile, ch’egli chiama sterminato assurdo.