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Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/180

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170 illustri italiani

magnifico, lusinghiero, rimpianto poi con lunghi desiderj, cadeva senza trovare, fra tanti che lo sfruttavano, un braccio o una penna che il difendesse. Occupato il paese a nome degli Alleati, dappoi fu posto a governarlo una reggenza austriaca, a cui capo stava il generale Saurau.

Questi, non estraneo agli studj, interpellava l’Istituto a qual punto si trovassero i lavori suoi pel perfezionamento del Dizionario della lingua (24 ottobre 1815). Si rispondeva essersi nominata una Commissione, composta, per le scienze di Breyslak, Brocchi, Brunacci, Carminati, Cesaris, Morosi, Moscati, Oriani, Paletta, Volta; per le lettere, di Biamonti, Bossi Giuseppe e Luigi, Castiglioni, Mengotti, Monti, Paradisi, Rosmini Carlo, Luigi Rossi,


    Guidata adunque da tali e da consimili altri pensieri, la Commissione venne combinando alcune massime fondamentali da presentare al R. Istituto, come norme, se gli piacerà d’approvarle, del lavoro da farsi per ripulire, e per ampliare, a seconda del desiderio sopratutto degli scienziati e degli artisti che ne abbisognano, la gran conserva dell’idioma italiano.
    Eccole in pochi tratti. La Commissione, nell’affacciarsi a considerare in qual modo l’Istituto R. potrà prender parte a giovare alla lingua italiana, ha unanimemente portato opinione:
    1° Doversi emendare gli errori, che si trovano nella Crusca;
    2° Doversi arricchire la Crusca di moltissime voci di autori citati nel Vocabolario, e nulla di meno ommesse,
    3° Doversi arricchire la lingua di tutti i vocaboli necessarj alle arti, dei quali la Crusca è mancante, e che, o sono stati dimenticati, o si sono trovati dopo, nel perfezionarsi le arti medesime.
    La Commissione è poi d’avviso, che, a rendere più perfetta, e a conciliare maggiore autorità a questa operazione, si debbano chiamare in soccorso i lumi di tutti i letterati e scienziati del Regno. Per questa operazione la Commissione porta avviso.
    1° Che sia da istituirsi una Commissione centrale nella residenza dell’Istituto in Milano, composta di dieci membri almeno per ogni classe;
    2° Che una somigliante Commissione debba istituirsi nelle quattro sezioni del R. Istituto;
    3° Che la Commissione centrale sia incaricata di formare il piano necessario, perchè questa operazione proceda col miglior ordine e colla maggiore possibile celerità;
    4° Che le Commissioni tutte si occupino esse medesime direttamente di questo lavoro, ed entrino in corrispondenza coi dotti e co’ letterati del loro circondario; cosicchè si possano raccogliere per tal modo i lumi tutti e le cognizioni, delle persone più istruite;
    5° Tutti i lumi e tutte le cognizioni, che si saranno per tal modo raccolte, finiranno nelle mani della Commissione centrale, la quale darà forma al lavoro, e la presenterà all’Istituto R. per la sua approvazione.
    La Commissione essendo convenuta in questi articoli fondamentali, ha incaricato, i signori cav. Rossi e Lamberti a stendere il rapporto da presentarsi all’Istituto.