Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/279

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frà bernardino ochino 269


Giulia. — Due parole ancora: qual uso fare della libertà cristiana?»

Valdes. — Il vero cristiano è libero dalla tirannia del peccato e della morte: è padrone assoluto delle sue affezioni; ma è anche il servo di tutti»1.

Nel 1441 avendo l’Ochino stampato alcune prediche, crebbe ne’ Veneziani il desiderio di riudirlo. Il papa vi assentì; pure essendogli già insinuato qualche dubbio, diede ordine di tenerlo d’occhio. In fatto predicando in Santi Apostoli, cominciò a spargere errori. Alcuni ne l’accusarono, e (non essendovi ancora il Sant’Uffìzio) il nunzio papale lo dimandò a chiarirsene, ed egli ebbe l’arte di spiegarli in buon senso; e diceva: — È più difficile convincere, uno d’eresia, che accusarlo d’oscura definizione di frasi teologiche». Esso nunzio l’anno prima avea fatto arrestare Giulio Terenziano teologo milanese, che predicava eresie: e a ciò parve alludere l’Ochino quando dal pulpito proruppe: — Che facciamo, o uomini veneti? Che macchiniamo? O città regina del mare, se coloro che t’annunziano il vero chiudi in carcere, mandi alle galere, come si farà luogo la verità? Oh potesse questa liberamente enunciarsi! quanti ciechi recupererebbero la vista!»

Pertanto il nunzio lo sospese, e riferì ogni cosa al santo padre; ma gliene seppero mal grado i Veneziani, ammiratori di quel bello ingegno, di modo che dopo tre giorni bisognò restituirgli la parola, ch’egli usò più cautamente2.

Da Venezia, il 10 febbrajo 1542, scriveva al marchese del Vasto:

— Illustrissimo signore; Non fu mai, nè manco sarà capitano più valoroso di Cristo. Imperocchè, dove gli altri vincono con potenti eserciti, per forza d’arme e d’artiglierie, e molti con inganni, astuzie o favori di fortuna, Cristo, venendo in questo mondo, solo soletto entrò in guerra, e disarmato d’ogni forza e favore del mondo, sendo in sulla croce, vestito solo di verità, umiltà, pazienza, carità e dell’altre sue divine virtù, con impeto d’amore, in una sola guerra ha superato per sempre non gli uomini del mondo, ma gl’infernali spi-

  1. Il Valdes conservò questo dialogo in forma ben più estesa, nel suo Abecedario spirituale, chiamato così perchè destinato a far conoscere gli elementi della perfezione cristiana. Ultimamente fu riprodotto nella Enciclopedia di Herzog.
  2. Boverio, Ann. de’ Cappuccini, tom. I, pag. 411.