Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/309

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frà bernardino ochino 299


Eppure l’Ochino fu filosofo e dialettico non vulgare. Insegnava non potersi giungere al vero colla ragione, ma essere necessaria l’autorità divina; e poichè la sacra scrittura non basta se un lume infallibile non ajuti a interpretarla, ed egli aveva ripudiata l’autorità della Chiesa, fu costretto rifuggire al misticismo e all’immediata ispirazione. — La ragione naturale, non sanata per la fede (dic’egli) è frenetica e stolta. Sicchè puoi pensare come possa esser guida e regola delle cose soprannaturali, e come la sua erronea filosofia possa essere fondamento della teologia, e scala per salire ad essa. Se la ragione umana non fosse frenetica, benchè abbia poco lume delle cose create, pure se ne servirebbe, non solo in elevarsi alla cognizione di Dio, ma molto più in conoscere con Socrate, non solo che non sa, ma che neppure può alcuna cosa senza la divina grazia. Dove ora è si superba, che con deprimere, sotterrare e perseguitare Cristo, l’Evangelio, la Grazia e la fede, ha sempre magnificato l’uomo carnale, il suo lume e le sue forze. E di più per essere frenetica è in modo cervicosa, che per fede non è sanata; non accetta per vero se non quello che gli pare, nè se gli può dare ad intendere una verità, se in prima sindacata dalla sua frenetica ragione, non è conforme al suo cieco giudizio. La filosofia adunque sta giù, bassa, nella oscura valle de’ sentimenti; non può alzare la testa alle cose altee soprannaturali, alle quali è al tutto cieca1.

«Potrebb’essere una persona, la quale avesse le scritture sacre e la loro interpretazione a mente, e per forza d’umano ingegno l’intendesse umanamente, e fosse senza fede, spirito e vero lume di Dio. Perciò ci bisogna spirito e lume soprannaturale, e che Dio col suo favore ci apra la mente, e ce le facci penetrare divinamente* Non abbiamo dunque ad avere le scritture sacre per nostro ultimo fine, nè per nostre supreme regine ed imperatrici: ma per mezzi e ancille che servano alla fede, allo spirito e alla vera cognizione di Dio, e molto più che le creature. Di poi, benchè nella Chiesa di Dio, per certificarci, formarci e stabilirci nelle verità divine, rivelate e soprannaturali, bisogna all’ultimo venire all’interno testimonio dello Spirito santo, senz’il quale non si può sapere quali scritture sieno sante e da Dio, e quali no»2.

  1. La seconda parte delle Prediche di messer Bernardino Ochino senese. Predica III.
  2. Ibidem. Predica IV.