Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.2.djvu/41

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i plinj 33

pellazione dei Romani componessi del prenome, del nome e del cognome: indicava il primo ciascuna persona, il secondo ciascuna gente, il terzo ciascuna famiglia. Alla schiatta dunque dei Plinj apparteneva questo, della quale un ramo diceasi dei Secondi. Ora, comechè non manchino nel comasco memorie di Secondi, vi abbondano le lapide romane, che parlano dei Plinj come ascritti alla tribù OVFentina1, mentre nessuno gli ascrive alla POBblicia cui apparteneva Verona; ed era famiglia antichissima, che alcuno volle tra le greche, condottevi da Cesare.

Bellissimo argomento poi ad assicurar a Como quel grande ci pare l’amore con che cercò le cose di qui, quelle ancora da altri dimenticate, e che egli racconta come sicuro di veduta: si bada sull’origine di Como; egli solo parla degli Orobj; solo di Liciniforo, posto ivi presso; solo del lago Eupili e del fiume Lambro che ne usciva: conobbe gli animali, i fenomeni, i minerali delle terre comasche; il pesce pigo (cyprinus pico) che egli assomiglia ai chiodetti, e che nel Lario e nel Verbano apparisce al comparir delle stelle virgilie, cioè maggio entrando; le cicogne che distano da questo lago, e le mulacchie che non s’accostavano ad otto miglia di Como, sebbene or di fatti aleggino intorno alle torri cittadine; la pietra oliare onde si formano i laveggi; le cave del ferro, allora non usate; l’ammirata intermittenza di quella fonte, che .oggi ancora dicesi Pliniana. L’invidia dunque con cui lo contrastano altre città non prova se non quanto sia gran pregio a Como l’avergli dato i natali2.

Nacque egli probabilmente l’anno 23 di Cristo, da Celere e Marcella, coltivò i buoni studj, militò in Germania, poi tornato a Roma, trattò

  1. Ricordano quelle di C. Plinio Calvo sestumviro, Plinio Cerdone suo fratello, Plinio Filocolo amico suo, L. Custicio e Massimo Plinio nipoti suoi: L. Plinio Burro, P. Plinio Tern..., G. Plinio Valeriano medico, Plinio Pliniano, Plinio Fainomeno, e forse altri. Entrando nel castello Serbelloni sopra Bellagio, a manca della porta leggesi M. PLIN OVF SAC IIIIVIR TM. Fino a Ginevra trovossi memoria d’un C.Plinio Fausto dell’Oufentina tribù, duumviro della colonia Giulia equestre, e che alcuni supposero padre del nostro naturalista.
  2. Alcuno, e nominatamente il paradossale padre Arduino, lo pretese romano, e tale egli appunto si chiama; ma Roma era patria comune; onde Cicerone, De legibus II: «tutti i municipj reputo aver due patrie; una di natura, l’altra di cittadinanza». Così diciamo romani e Cicerone e Orazio, che pure son nati altrove che a Roma.