Pagina:Jacopo da Varazze - Quattro leggende, Passigli, 1849.djvu/15

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prima impressione sopra Testi a penna. Di queste due ultime abbreviature non fu fatta menzione alcuna nella Tavola suddetta, nè da quelli della terza, nè da quelli della quarta impressione. Questo Codicetto del Berti passò, forse per dono del medesimo, a Francesco Redi, nella cui librería era segnato col numero 146, ed ora si conserva, cogli altri Manoscritti di questo celebre medico e letterato, nella Laurenziana, segnato col numero 11. Nella guardia del libro vi è scritto di carattere del Redi il suo nome, e cognome coll’anno 1657, e queste precise parole: Queste Leggende sono assai buone per la lingua.

Egli è anche da sapere che le due prime Leggende, cioè quella dell’Ascensione di Cristo, e dello Spirito Santo, vennero innestate da Domenico Maria Manni nel IV Tomo delle Vite de’ Santi, traendole da un Codice di qualche antichità del signor Panciatichi; e che sopra questa stampa del Manni, quella dello Spirito Santo venne allegata dagli Accademici della quarta impressione alla voce iubileo, nel qual passo il Codice Berti legge giubileo. Anche quella dell’Ascensione fu allegata sulla stampa medesima alla voce nebula, pognamo che gli Accademici non ne dessero notizia nella Tavola, come dovevano e fecero dell’altra. Del resto, quantunque la lezione del Codice già Berti sia generalmente migliore di quella del Codice che servì al Manni per la sua edizione, pure ho trovato talora di che giovarmene; ed ho accennato a piè di pagina le principali varianti. Le altre due, per quello che io ne so, non furono stampate mai1, e sono degnissime, come le prime, della


  1. Veramente una Leggenda della Natività di S. Gio. Battista fu pubblicata in Firenze nel 1833, in 8.°; ma è diversa da questa mia, come può vedersi dal proemio del dotto editore, ed amico mio Mons. Stefano Rossi. Egli nel detto proemio dà ragguaglio di altri due Codici fiorentini, che contengono la stessa Leggenda, che ora si pubblica da me; l’uno Magliabechiano, segnato col num. 139 class. 38; l’altro Riccardiano, segnato col numero 1388, entrambi del secolo XV avanzato. Io li ho confrontati tutti e due col Testo che do fuori; ma essendo assai più moderni del Laurenziano, ed anche trascritti con non troppa diligenza, massime il Magliabechiano, non m’è