Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/114

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100 parte seconda.

Napoli: e coi Ministri del Commercio e Agricoltura, e dell’Istruzione Pubblica per fondarvi le scuole necessarie. Questo sarebbe un bel monumento ad onore del Municipio progressista davvero!

Ma se per i maschi la Reale Casa dell’Annunziata è immemore ed improvvida, essa prodiga alle femmine tali privilegi e diritti da diventare ingiusta ed assurda.

Fino all’altro giorno tutte le femmine messe nella Ruota avevano diritto a vivere mantenute e morire nell’Ospizio. Quelle date fuori nelle famiglie, gratuitamente allevatevi od a pagamento, poteano essere restituite o tornarvi a propria volontà, per poi uscire da capo e da capo ritornarvi secondo il loro libito. Sicchè accadeva e tuttora accade che il desiderio della libertà e la ripugnanza al lavoro alternandosi producano un andirivieni continuo, rendendo vano ogni tentativo di ordine e di decoro. Una bambina allevata per esempio nei bassi quartieri di Napoli, rientrando nell’Ospizio, o perchè la famiglia che l’ha allevota è stanca di mantenerla, o perchè essa non vuole lavorare, o perchè vuole acquistare la dote concessa alle figlie che trovansi nell’interno dello Stabilimento e non a quelle che si maritano mentre son fuori, porta seco tutte le nozioni del vizio acquistate in quei luoghi, ove l’idea stessa del bene è ignota. Che esempio fatale per le interne non ancora messe in contatto col mondo!

Fino al 1833 tutte queste ragazze, o non mai uscite o ritornate, erano rinchiuse nel Conservatorio, ove acquistavano prevalenza facendosi oblate: specie