Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/119

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la ricchezza dei poveri. 105

uopo? Ospedali, case di ricovero, case di lavoro, case di reclusione, prigioni femminili, esisteranno per necessità anche quando l’Italia avrà riformato dalla base tutte le sue Opere pie. Perchè così fatte istituzioni non possono essere dirette e governate da donne intelligenti di amministrazione, d’igiene, di tutto ciò che costituisce una buona direttrice? Fa pietà il pensare che oggi, con tante donne che non sanno guadagnarsi il pane, a cui l’ozio pesa e il tedio della vita diviene malattia, ogni volta che ci vogliono matrone per le carceri, infermiere per gli Ospedali e Manicomii, soprintendenti per i Brefotrofii, per i Convitti femminili, per ogni Stabilimento pubblico, si ricorra al convento, e nove volte sopra dieci facciasi domanda al Belgio e alla Francia per queste Suore e Figlie di Carità, così dette, che non sono che tante gesuitesse, mosse dall’unico scopo di far servire il proprio ingegno, la disciplina perfetta, l’abilità grande, a procurarsi proselite, a creare nuove generazioni di femmine che mettano il confessore prima del marito, la contemplazione celeste prima dei doveri terrestri, di madre, di sposa, di cittadina.

Faccia il nuovo Municipio una statistica delle religiose impiegate e lautamente pagate e mantenute in Napoli da una parte, e dall’altra parte delle ragazze, oggi oneste e alle a divenire capaci infermiere, matrone, sopraintendenti e intelligenti direttrici da qui a quattro anni. Vedrà che troverà con poche spese il modo di mettere al posto tutte quelle alunne dei numerosi Stabilimenti che oggi sono imbarazzo e causa di perplessità agli amministratori.