Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/131

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la ricchezza dei poveri. 117

memorie, ed il Reale Istituto di Incoraggiamento bandì un concorso per chi avesse presentato Memorie intorno agli Stabilimenti di beneficenza di Napoli, e ai modi di renderli utili alle classi bisognose. Ed i lavori del Turiello, del Dominicucci e del Petroni giudicaronsi eccellenti, e furono nominate Commissioni di inchiesta, e le proposte del Pezzullo veramente pratiche ed effettuabili; e l’opuscolo dello Spinelli rivelava molti abusi, e fra le altre cose il fatto che 54 tra Conservatorii e Ritiri, con un’annua rendita di 716,688 lire, non contenevano che 2669 persone, incluse 487 pigionanti, che il 22 0/0 fu speso in amministrazione e culto, senza le somme legate per messe. Egli ci riveld abusi e disordini di ogni sorta dappertutto, e fece eccellenti proposte; e dopo lui Achille Lazzaro in un grosso libro: Riforma delle Opere Pie, epilogando il detto dai suoi predecessori, mostro l’urgenza di provvedere alla riforma, e il Prefetto ne era convinto, ma interrogatone il Ministero d’allora, questo consigliava lo statu quo, temendo offendere le suore e i preti. E intanto l’Oblatismo, una delle maggiori piaghe, fiorisce invece di spegnersi.

Nel 1865 le oblate erano 1446, e all’ultimo censimento sommavano a 1688. Meno male se rinchiuse in una diecina di ritiri: invece, a dieci, a dodici, a venti, a cento, elleno occuparono i migliori luoghi di Napoli.

Rimasi attonita udendo dall’egregio Delegato, addetto all’Uffizio di sanità, che per le donne determinate di ritirarsi dalla mala vita non vi ha penitenziarii: luoghi in cui la società, che rifiuta di riammetterle