Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/143

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la ricchezza dei poveri. 129


CAPITOLO OTTAVO.

Monti ed Istituti elemosinieri.


Ho passato parecchi giorni nel visitare i Monti di pietà, così detti, che bisogna distinguere in Istituti elemosinieri e Monti di prestiti, i quali senza quest’ultimi posseggono complessivamente una rendita annua di un milione; e mi son domandato: Quanta ne gode il povero?

Si sa che questi Monti ebbero origine nella generale reazione contro l’usura praticata dagli Ebrei. Fu il Padre Bernabò da Terni dell’ordine dei Frati Minori, che prima indirizzo ai ricchi una commovente preghiera di trovare i mezzi per salvare i poveri dalle unghie degli usurai, e i ricchi risposero creando un Banco di prestiti, detto Monte di pietà o Banca della carità. Gl’interessi pagati per i prestiti bastavano appena a coprire le spese del servizio; Perugia fu la prima; Orvieto, Viterbo, Savona, Bologna presto seguirono l’esempio; Roma dipoi, il Piemonte solamente, quando l’interesse in piazza sali al 30 per cento. Gli altri paesi di Europa copiarono questi Istituti molto più tardi, la Germania nel XVIII secolo, la Russia proprio al fine di esso secolo, la Francia nel 1750, ed ora gl’Istituti francesi possiedono un capitale di 30,000,000,