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Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/184

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170 parte terza.

tre altre 30 su 38 presentatesi furono inscritte nella prima classe. Molte però non vennero mai, oppure pochi giorni dopo lasciarono la scuola. Chi volesse darsi ragione di tali fatti dovrebbe conoscere le condizioni di quegli anni; e vedrebbe quante difficoltà siansi rizzate contro questa scuola, le quali sono certo diminuite di molto, ma non del tutto cessate. Ne dirò alcune.

Per l’educazione delle fanciulle di agiata condizione esistono i due grandi educatorii detti di San Marcellino e dei Miracoli, ed alcuni privati Istituti. Per le fanciulle appartenenti a famiglie di scarsa fortuna vi sono molte Pie Case o Conservatorii, come si chiamano. In quelle Case di educazione vi s’insegnavano molte fra le discipline che a bennate giovani si addicono, in queste si coltivavano i lavori di cucito e di ricamo; ma oltre il leggere e lo scrivere, fatto senza riflettervi sopra, null’altro s’insegnava.

Vi erano anche pubbliche Scuole gratuite per le fanciulle (nel 1868 erano 17); ma pure in queste le maestre occupandosi di un po’ di lettura e scrittura, dei lavori donneschi e del catechismo romano, punto non svolgevano le facoltà mentali, nè davano quella istruzione più ampia dalle condizioni civili richiesta. L’istruzione era stimata come ornamento, non come bisogno di ogni persona, molto meno come mezzo di conoscere i proprii doveri ed aiuto ad adempirli. In molte famiglie poi a qualche monaca di casa era commessa la cura d’insegnare: la quale, oltrechè ignorante, avea la mente ed il cuore pieni di pregiudizii e superstizioni. In conseguenza si doveano prima di