Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/185

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proposte fatte per le condizioni di napoli. 171

tutto persuadere le famiglie che le giovinette sui 15 o 20 anni potevano, senza rimanerne umiliate, frequentare la pubblica scuola, e conveniva far loro acquistare stima per l’ufficio di maestra. Anche l’Autorità religiosa consigliava ai genitori di non mandare le figliuole loro alla pubblica scuola, molto meno alla normale, sia perchè non era necessario che tante cose imparassero di lingua o di aritmetica, di storia, di geografia e di scienze naturali, sia per non apprendere, come dicevano, massime contrarie alla dottrina cattolica. A tutto questo deve aggiungersi la triste condizione della scuola per il luogo angusto e tanto cattivo, che qualche giornale in quel tempo scrisse avere l’aspetto più di cantina che di scuola. E, se non sembrasse ch’io volessi muovere censura all’Autorità scolastica preposta allora alle scuole primarie, io aggiungerei che pure grandemente nocque alla Scuola femminile l’aver conservato per un anno nello stesso locale e al medesimo piano l’uffizio del regio Ispettore per gli Studii primarii, al quale doveano recarsi ogni giorno molte persone, senza che potesse osservarsi la vigilanza necessaria per una Scuola femminile. Ora la Scuola normale, a cui annettesi una Scuola elementare per il tirocinio, è frequentatissima.

Ho assistito a tutta una lezione, e le composizioni erano eccellenti. Le istitutrici e le amministratrici del convitto mi sembravano devotissime nel compimento dei loro doveri; e in esse notai la modestia delle vesti, mentre in molte allieve esterne la pettinatura incipriata e i fronzoli del vestiario scimmiottavano ed esageravano l’ultima moda.