Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/191

Da Wikisource.

proposte fatte per le condizioni di napoli. 177


Ma coll’anno 67 questa misera entrata non bastava. Gli accattoni ricevuti al Deposito superavano i 1000 al mese, bisognava tener forniti i letti, dar da mangiare per i tre giorni, mentre si provvedeva al loro destino, e spesso durante 10, 15 e 20 aspettare che venissero i carabinieri per condurli in patria, o che si scoprissero i genitori, o che l’Ospedale o l’Albergo si decidesse a dare un posto. Poi provvedere a quelli, di cui la Questura non voleva occuparsi, e talvolta a famiglie intere di padre condotto in carcere. Con tutto ciò i capi dell’Opera non domandarono che 12 mila lire di più all’anno per continuare il lavoro così bene avviato.

Eppure nè dalla Provincia, nè dal Municipio, nè dalla carità privata, le si potettero ottenere. Il Municipio, che ha speso in tredici anni un milione e mezzo per la sola mendicità, non si capacito del suo tornaconto nell’aiutare questo istituto, che forse a quest’ora avrebbe annientato del tutto lo sconcio dell’accattonaggio. Fatto sta che alla fine del 1868 l’Opera per la mendicità si sciolse, lasciando al Municipio tutti gli obblighi assunti da essa.

Oggi per rinvenirne traccia fa mestieri andare nelle carceri, ove i mendicanti si confessano d’avere commesso qualche piccola mancanza per esservi rinchiusi, e, credo, nel così detto Ospizio o Ufficio di mendicità nel gran convento dei Domenicani in San Domenico Maggiore. Lì, proprio lì, proprio vicino a tanti luoghi di progresso, di civiltà e di dottrina, proprio lì trovi e penetri in una bolgia, dove ti è dato di Osservare e studiare una miscela di lordure e d’infin-