Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/198

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184 parte terza.


Nè i Moderati nè i Progressisti vogliono persuadersi che i poliziotti di Napoli si conservino, quali erano sotto il Borbone, profondamente corrotti. Sotto i Moderati, continuavano il sistema appreso sotto il Borbone, il sistema dell’arbitrio e della prepotenza: arrestavano, minacciavano, bastonavano da orbi, liberavano chi li pagava.

Tali grida vennero udite contro il modo d’operare dei poliziotti, che i Progressisti se ne impensierirono, e avvennero molti traslocamenti di alti funzionarii. Le guardie di Pubblica Sicurezza soggiacquero a rigori eccessivi, fino a vedersi vietata l’uscita dalla loro sezione non accompagnati, nelle poche ore di libertà.

Si sono quindi proibiti rigorosamente il volpino (nerbo) e le bastonate, e si pretende che queste guardie, avvezze ad insegnare il dovere al lazzarone col bastone, si conducano con garbo, è trattino gli arrestati con tutte le regole della civiltà; e risulta che essi si trovano come pesci fuori dell’acqua, non fanno il servizio e non sanno più farsi rispettare. I mariuoli, avvezzi ad esser bastonati, approfittano di questa rilassatezza, e mentre prima si prendevano quante bastonate si davan loro, ora nell’atto che i poliziotti si accingono ad arrestarli, essi gridano loro: «Badate, non toccatemi, o ve la faccio pagare.»

L’Autorità avvedendosi che i mariuoli alzavano la testa, ne mando molti a domicilio coatto, ciò che il Napoletano teme più di qualunque altra punizione, ma non pertanto la giustizia si fa strada. Bisogna che le Autorità si convincano per sempre che gente avvezza ai sistemi del Borbone non può essere adatta