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Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/268

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254 parte quarta.

fabbrica delle case per i poveri. E qui, volendo, i ricchi potrebbero assistere i poveri col prestito del primo danaro necessario per la compera del suolo e del materiale. Vicino a Clapham Junction c’è un pezzo di terra di 40 acri, ove son già costruite 370 case, e ove si ha in animo di costruirne altre 410. A lavoro finito, comparirà una piccola città di 7000 abitanti. C’è già una gran sala di lettura; ci sono scuole e un bel pezzo di terra riserbato a giardino pubblico. Gli operai edificano le case da sè, dietro però un disegno generale, con rigorosa osservanza delle leggi d’igiene, e si praticò un compiuto sistema di fognatura e di scolo.

Ogni casa ha un piccolo giardino e ventilazione perfetta. Si calcola che in media l’operaio diviene proprietario della sua casa in dodici anni.

Il prestatore di danaro non corre rischio di sorta, perchè ha ipoteche sul suolo e sulle case fino ad estinzione del debito. E poi in un altro modo possono i benestanti aiutare i poveri ed aiutare se stessi, cioè fondando Banche cooperative, come sono state stabilite in Germania sotto la direzione del signor Schulze Delitzch. Lo scopo di esse consiste nel rendere direttamente accessibile il capitale all’operaio. Evidentemente un solo operaio non può valersi di capitale prestato, perchè non può dar garanzia sufficiente di rimborso. Invece un’associazione di operai lo può, quando tutti unitamente e separatamente divengano responsabili per i debiti dell’associazione: perchè prima di ammettere un membro nella medesima, essendo tutti individualmente responsabili, tutti hanno