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Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/288

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274 parte quarta.

accesso ad ogni cittadino; che cosa succederà? Succederà che i rappresentanti del popolo, Sindaci e Giunte, sapranno quale Istituto si convenga al proprio paese. Qui una Colonia agraria; costi una Scuola industriale; là un Brefotrofio per raccogliere momentaneamente i neonati e darli a balia fuori (e questo Istituto avrà necessariamente. ramificazioni dappertutto); in altro luogo un Banco di prestiti e di pegni che non prenderà interesse se non al di sopra di una certa somma; una Banca centrale per la Provincia con agenzie nei rispettivi Comuni; Banchi che piglino il posto dei Monti di pietà, rivolgendoli allo scopo santo originariamente prefisso a questi ultimi; altrove un Istituto per i ciechi, per i sordo-muti, per i vecchi e vecchie infermi, e via discorrendo. Portate le proposte davanti il Consiglio provinciale, ne seguiranno le deliberazioni. Cosi ogni Comune sarà interessato nel buon andamento di tutti gl’Istituti: perchè in ciascheduno si troveranno cittadini suoi, da ciascheduno si spenderà il denaro di tutti per il bene di tutti; e starà a cuore a tutti che questo denaro non si sprechi dovendovi supplire, se sprecato, con tasse. I conti dapprima sottoposti al Sindaco e alla Giunta, l’immediato ente responsabile e autorevole, saranno poi trasmessi al Consiglio provinciale. Mai più allora avverrà che i conti si approvino come presentemente dal solo Prefetto, il quale raramente legge lo specchio generale, e non mai gli allegati; e di solito firma a occhi chiusi, avendo ben altre cose, alle quali attendere.

Nè basta questo sindacato. Il Governo, esecutore delle leggi votate dal Parlamento, ha l’obbligo di ve-