Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/294

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280 parte quarta.

un lungo, accettato dolore; di colui che rapi per i figli suoi il fuoco della libertà, sfidando gli Dei, soggiacendo all’ingratitudine e alla perdita di ogni bene e di ogni gioia: nè mai patteggio con la tirannide o col male.

Allora dal tanto soffrire la morte lo libero, legando ai discepoli l’obbligo sacro di tradurre in azione il novissimo suo pensiero; di dedicarsi ognuno con opera indefessa all’alto fine di unire con legame di famiglia gl’Italiani di ogni classe e di ogni regione.

Lecito a tutti di operare come meglio credono, purchè si operi in armonia coll’insegnamento del maestro.

Ora inutile parmi discutere sulle forme di Governo.

Monarchia oggi: Repubblica unitaria o federale domani: finchè le moltitudini sono condannate all’ignoranza assoluta, e ad intollerabile sofferenza, il corpo sociale non può risanare, nè l’anima sociale rigenerarsi.

Base del sistema del Mazzini è il dovere. E il dovere implica una cosa da farsi.

Nel passato era dovere creare una patria; perciò bisognava cospirare, tentare, ritentare, sfidare prigione e morte sulla forca o sulle barricate.

Oggi la patria esiste, e il dovere parmi consista nell’aiutare tutti gl’Italiani a rendersi degni dei nuovi destini, affinchè quella divenga fautrice di bene e di progresso nell’umanità.

Finchè persevera uno stato di cose come quello che esiste oggi in Napoli e in Sicilia e in minor grado altrove, l’officio è mancato; quando non si voglia ap-