Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/318

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304 appendice.


Detto questo, chiedo scusa all’onorevole Bertani se mi sono permesso di fargli delle osservazioni. Ma sentiva il dovere di rilevare qualche inesattezza e di fare in modo che la Camera non fosse rimasta sotto l’impressione che l’Amministrazione dell’Albergo dei Poveri non siasi migliorata da qualche anno in qua.

Ciò non toglie che io mi unisca a lui per domandare il sollecito riordinamento della Scuola dei Sordo-muti.

Bertani. Io non posso impugnare che l’Amministrazione dell’Albergo dei Poveri abbia progredito, dal momento che l’onorevole Di San Donato ci riferisce che una volta era un magazzino di carne umana e nulla più; poichè ogni istituzione, anche mediocremente sorvegliata, poco o tanto ha progredito. Debbo però osservare che l’Albergo dei Poveri di Napoli è ancora, in oggi, se non un magazzino di carne umana, certamente un Istituto che lascia troppo a desiderare come magazzino di miserie umane, anche per parte del fabbricato, che è al di sotto delle esigenze igieniche e dello scopo caritatevole, cui è destinato.

lo tengo fermo intanto tutto quello che ho detto circa il reddito di 1,235,000 lire, sul numero complessivo di 2096 ricoverati. Ammetto che vi siano molti dispendii; ma quando mi verrà provato che la cifra di 600 lire, come spesa per ogni ricoverato, sia adeguatamente ridotta a quella che il Governo paga per i ricoverati in altri Ospizii, dove sonvi pure persone sane e malate che mangiano e bevono e prendono medicine, io mi dichiarerò perfettamente convinto di quello che l’onorevole Di San Donato ha voluto oppormi; per ora, me lo consenta l’onorevole Collega, non posso che tenere fermo quello che ho detto, senza mutarvi una sillaba. —