Pagina:Jessie White La miseria di Napoli.djvu/319

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seconda interrogazione sui sordo-muti. 305


Il resto del carlino, l’onorevole Bertani diede al duca Di San Donato, sindaco di Napoli, in un lungo articolo inserito nella Capitale, avendo fatti venir da Napoli precisissimi dati, fatti e statistiche, e il Duca sindaco non fiato, nè per quanto ci consta finora la Scuola dei Sordo-muti si è riaperta.

E se qualcheduno trova eccessiva questa nostra insistenza sulla Scuola dei Sordo-muti, li preghiamo di visitare l’Albergo dei Poveri in Napoli, di vedere la Scuola femminile da una parte e i Sordo-muti senza scuola da un’altra: tenendo sempre in mente che anche ritardando l’istruzione di altri esseri umani si può supplire più o meno anche in tarda età, mentre passata l’età fanciullesca per i Sordi-muti nulla si può loro insegnare, e sono condannati a passare la vita in un stato di abbrutimento, che in poco differisce da quello delle bestie. Bisogna pensare poi a ciò che si fa in Francia, in Inghilterra, negli Stati Uniti d’America per questi disgraziati — bisogna pensare che l’impulso fu dato a quest’ultimo paese da Napoli stesso — alle Scuole di Milano, Roma, ec., ec., per capire tutta la vergogna della chiusura prolungata della Scuola di Napoli.

Nel Discorso dell’onorevole Coppino, citato di sopra, si legge: «Quanto alla restituzione della scuola si studia.... Si comincia a pensare un po’ più vivamente come e dove si debba e si possa riattivarla.... Io dico che il Ministero della Pubblica Istruzione ha risoluto di volere che questa scuola, come per i precedenti Decreti per le precedenti trattative si è voluto che fosse aperta, così veramente si apra. Io credo che quelle parole che ho letto prima, indicano la risoluta volontà del Governo di fare il suo dovere.»

Il Discorso risale a 17 mesi fa! Che il Governo