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Pagina:Jolanda - Dal mio verziere, Cappelli, 1910.djvu/197

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Piccolo intermezzo in prosa.

«Due fiori sbocciano sui margini di un ruscello. Ma ahimè! il ruscello si separa.

«In ciascuna corolla posa una gocciolina di rugiada, luminoso spirito del fiore. Il sole dardeggia su una d’esse e la fa risplendere. Ma il fiore pensa: perchè non son io sull’altra riva!

«Un giorno questì fiori si curveranno per morire, e lascieranno cadere come un diamante il loro spirito luminoso.

«Allora le due goccioline di rugiada potranno riunirsi e confondersi».

Quartina Giapponese.

V.

Il poeta di cui ci occuperemo oggi è morto da una diecina d’anni e più, e i suoi versi sono, come quelli del D’Annunzio, quasi tutti inaccessibili alle signorine. Pure se siete tutte coraggiose, o almeno ginnastiche discrete, tenteremo di dar la scalata anche a quest’albero del mio verziere per rubarne qualche frutto tra i più maturi. Quelli non fanno male. E se alcuno passando osserverà, come nel poetico frammento di Saffo, che i raccoglitori dimenticarono le dolci mele rosseggianti sulla cima estrema del ramo noi risponderemo con le parole medesime di Saffo: «No, non le dimenticarono, ma non le poterono cogliere.»

Il nome del poeta è Emilio Praga. Apparteneva a quel gruppo di artisti che, dopo Mürger, si credettero