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viaggio al centro della terra 129

che erano alberi nei primi secoli de globo! Osserva, Axel; ammira, giammai botanico si trovò a tal festa!

— Avete ragione, zio. La provvidenza sembra aver voluto conservare entro questa serra immensa le piante antidiluviane che la pazienza sagace degli scienziati ha ricostruito con tanta fortuna.

— Tu dici benissimo, giovinotto mio; è una serra; ma diresti meglio aggiungendo che è forse anche un serraglio.

— Un serraglio!

— Sì, senza dubbio; vedi la polvere che noi calpestiamo, queste ossa sparse sul suolo.

— Delle ossa, esclamai; sì, delle ossa di animali antidiluviani.»

Io m’era precipitato su tali reliquie secolari, fatte d’una sostanza indistruttibile1, e dava senza esitare un nome a quelle ossa gigantesche che rassomigliavano a tronchi d’alberi disseccati.

«Ecco la mascella inferiore del mastodonte, diceva, ecco i molari del dinoterio, ecco un femore che non può esser stato se non del più grande di cotesti animali, del megaterio. Sì, certo, è proprio un serraglio, poichè queste ossa non sono state di certo trasportate fin qui de un cataclisma. Gli animali a cui esse appartengono vissero certamente sulle rive di questo mare sotterraneo, all’ombra di queste piante arborescenti. Ecco, io vedo scheletri intieri e tuttavia...

— Tuttavia? disse mio zio.

— Non so comprendere la presenza di simili quadrupedi in questa caverna di granito.

— Perchè?

— Perchè la vita animale non ha esistito sulla terra se non nei periodi secondarii, quando il terreno sedimentario fu formato dalle alluvioni e sostituì le roccie incandescenti dell’epoca primitiva.

— Ebbene, Axel, vi ha una risposta semplicissima alla tua obbiezione, ed è che questo terreno è un terreno sedimentario.

— Come! a tanta profondità sotto la superficie della terra?

— Senza dubbio, ed il fatto può essere spiegato geologicamente. A una cert’epoca la terra non era formata

  1. Fosfato di calce.