Pagina:Jules Verne - Viaggio al centro della Terra, Milano, Treves, 1874.djvu/144

Da Wikisource.
136 viaggio al centro della terra


Verso il mezzodì immense alghe vennero ad ondulare alla superficie dei flutti. M’era nota la forza vegetativa di queste piante che si arrampicano da una profondità di dodicimila piedi in fondo ai mari, e si riproducono a una pressione di quattrocento atmosfere e formano soventi volte banchi così considerevoli da serrare il passo alle navi; ma non mai, io credo, vi furono alghe più gigantesche di quelle del mare Lidenbrock.

La nostra zattera rasentò fuchi lunghi tre o quattromila piedi, immensi serpenti che svolgevano le loro spire a perdita di vista. Io mi dilettava a seguire collo sguardo i loro nastri interminabili, credendo sempre di raggiungerne l’estremità, e per intere ore la mia pazienza era delusa, ma non la mia meraviglia.

Qual forza naturale poteva produrre tali piante e quale doveva essere l’aspetto della terra nei primi secoli della sua formazione, quando, sotto l’azione del calore e della umidità, il solo regno vegetale si sviluppò alla sua superficie!

Giunse la sera, e come avevo notato la vigilia, lo stato luminoso dell’aria non scemò punto; era un fenomeno costante e potevamo contare sulla sua durata.

Dopo la cena mi stesi a piedi dell’albero e non tardai ad addormentarmi in mezzo ad indolenti fantasticherie.

Hans immobile al timone lasciava correre la zattera, che d’altra parte spinta dal vento in poppa non aveva bisogno d’essere diretta. Fino dalla partenza dal porto Graüben, il professore mi aveva incaricato di tenere il giornale di bordo, di notare le più piccole osservazioni, i fenomeni interessanti, la direzione del vento, la velocità acquistata, la via percorsa, tutti gl’incidenti insomma della bizzarra navigazione. Mi limiterò dunque a riprodurre qui quelle note quotidiane scritte per così dire sotto la dettatura degli avvenimenti, per dare un racconto esatto della nostra traversata.


Venerdì, 14 agosto. — Vento eguale di nord-ovest, la zattera cammina rapidamente in linea retta, la costa rimane a trenta leghe sottovento; nulla all’orizzonte; l’intensità della luce non varia. Bel tempo, vale a dire che le nuvole sono elevatissime, poco dense e si bagnano in un’atmosfera biancastra che pare d’argento fuso.

Termometro: + 32° centigradi.