Pagina:Jules Verne - Viaggio al centro della Terra, Milano, Treves, 1874.djvu/181

Da Wikisource.

viaggio al centro della terra 173

il professore Lidenbrock uscì in un impeto ditirambico all’indirizzo di Arne Saknussemm.

«Maraviglioso genio? esclamava egli, tu non hai dimenticato nulla di ciò che doveva aprire ad altri mortali le vie della scorza terrestre, ed i tuoi simili possono trovar le traccie che i tuoi piedi hanno lasciato or sono tre secoli in fondo a questi oscuri sotterranei. Tu hai concesso ad altr’occhi la contemplazione di queste maraviglie.

Il tuo nome inciso di tappa in tappa conduce diritto alla meta il viaggiatore così audace da seguirti; e certo nel centro stesso del nostro pianeta, si troverà ancora scritto di tua propria mano. Ebbene, anch’io andrò a sottoscrivere l’ultima pagina di granito! Ma quind’innanzi, questo capo visto da te, presso questo mare scoperto da te, sia per sempre chiamato il capo Saknussemm!»

Ecco quello ch’io udii, o press’a poco, e mi sentii invadere dall’entusiasmo che era in tali parole. Un fuoco interno si rianimò nel mio petto. Dimenticai ogni cosa, e i pericoli del viaggio, e i pericoli del ritorno. Ciò che un altro aveva fatto anch’io volevo fare e nulla di ciò ch’era umano mi pareva impossibile.

«Avanti, avanti!» sclamai.

E già mi slanciavo verso la tetra galleria, quando il professore mi trattenne; egli, l’uomo degl’impeti, mi consigliò la pazienza e il sangue freddo.

«Ritorniamo prima di tutto verso Hans, diss’egli, e portiamo la zattera in questo luogo.»

Obbedii non senza dispiacere e corsi rapidamente verso le roccie della spiaggia.

«Sapete voi, zio, dicevo camminando, che siamo stati singolarmente favoriti dal caso sinora?

— Ti pare, Axel?

— Senza dubbio, e persino la tempesta che ci ha rimesso nel diritto cammino. Benedetto sia l’uragano che ci ha ricondotti a questa costa, d’onde il bel tempo ci avrebbe allontanati. Supponete per poco che noi avessimo toccato con la nostra prua (la prua d’una zattera!), le spiaggie meridionali del mare Lidenbrock, che sarebbe stato di noi? il nome di Saknussemm non sarebbe apparso ai nostri occhi; ed ora ci troveremmo abbandonati sur una spiaggia senza uscita.

— Si, Axel, vi ha qualcosa di provvidenziale in questo, che, veleggiando verso sud, noi siamo precisamente