Pagina:Jules Verne - Viaggio al centro della Terra, Milano, Treves, 1874.djvu/25

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viaggio al centro della terra 17

letto correntemente; tutte le ingegnose combinazioni del professore si avveravano; egli aveva avuto ragione per la disposizione delle lettere, per la lingua del documento, era mancato un nonnulla perchè potesse leggere da un capo all’altro questa frase latina, e tale nonnulla me l’aveva dato il caso.

Figurarsi com’ero commosso! i miei occhi si turbarono, non potevo servirmene; avevo disteso il foglio di carta sulla tavola e mi bastava gettarvi uno sguardo per divenire possessore del segreto. Finalmente riescii a calmare la mia agitazione; m’imposi di far due volte il giro della camera per quietare i miei nervi, e tornai a sprofondarmi nel vasto seggiolone.

«Leggiamo!» esclamai dopo d’aver rinnovato ne’ miei polmoni un’ampia provvigione d’aria.

Mi chinai sulla tavola, posi il dito successivamente sopra ogni lettera e senza arrestarmi, senza titubare un istante pronunziai ad alta voce l’intera frase.

Ma quale stupore, qual terrore m’invase! Rimasi da principio come fulminato. Che! ciò ch’io aveva letto era avvenuto? un uomo aveva avuto tanto audacia per penetrare?...

«Ma no! ma no! sclamai dando un balzo, mio zio non lo saprà. Per poco ch’egli venisse a conoscere simile viaggio, vorrebbe cavarsene la voglia anche lui! io so che nulla potrebbe arrestarlo! egli è un geologo così determinato che partirebbe, malgrado tutto e tutti, e mi condurrebbe seco, e noi non ritorneremmo mai più. Oh mai, mai!»

Io mi trovava in un eccitamento difficile a descrivere.

«No, no, ciò non avverrà mai, dissi con energia, e poichè posso impedire che simile idea venga in mente al mio tiranno lo farò. Voltando e rivoltando questo documento egli potrebbe per caso scoprirne la chiave; distruggiamolo.»

C’era un avanzo di fuoco nel caminetto. Afferrai non solo il foglio di carta ma anche la pergamena di Saknussemm e con mano febbrile stavo per gettare il tutto sui carboni e annullare il pericoloso segreto, quando la porta del gabinetto si aprì e mio zio apparve.