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28 viaggio al centro della terra

fu un tempo in combustione, ed è permesso supporre che la crosta esterna si sia raffreddata mentre il calore si rifugiava al centro.

— Errore, rispose mio zio; la terra fu riscaldata per la combustione della sua superficie e non altrimenti. La superficie era composta d’una gran quantità di metalli, quali il potassio e il sodio che hanno la proprietà d’infiammarsi al solo contatto dell’aria e dell’acqua; questi metalli si accesero quando i vapori atmosferici caddero in pioggia sul suolo e mano mano che le acque penetrarono nelle fessure della scorza terrestre, suscitarono nuovi incendi con esplosioni ed eruzioni; donde i vulcani così numerosi nei primi giorni del mondo.

— Ecco un’ipotesi ingegnosa! esclamai mio malgrado.

— E Humphry-Davy me la rese sensibile in questa stessa stanza, con un’esperienza assai semplice. Egli compose una palla metallica fatta principalmente di potassio e di sodio, conformata appunto come il nostro globo; allorchè si faceva cadere una lieve rugiada sulla sua superficie, questa si gonfiava, si ossidava e formava una piccola montagna; un cratere si apriva sul vertice; avveniva l’eruzione e dava alla palla un calore tale che era impossibile tenerla in mano.»

A dirla, io cominciava ad essere scosso degli argomenti del professore; d’altra parte egli li faceva valere colla passione e coll’entusiasmo che gli erano abituali.

«Tu lo vedi, Axel, aggiunse egli; lo stato del nocciolo centrale ha dato origine ad ipotesi diverse fra i geologi; nulla è meno provato di questo calore interno che secondo me non esiste e non può esistere; ma noi lo vedremo e, al pari di Arne Saknussemm, sapremo il vero circa questa gran questione.

— Ebbene, sì, risposi io, sentendomi invadere da quell’entusiasmo; sì, noi lo vedremo, se tuttavia ci si vedrà.

— E perchè no? Non possiamo noi contare per rischiararci sopra fenomeni elettrici e anche sull’atmosfera che accostandosi al centro può esser fatta luminosa dalla sua pressione?

— Sì, diss’io, sì! ciò è possibile, alla fin fine.

— Ciò è certo, rispose trionfalmente mio zio, ma silenzio, intendi? silenzio su tutto questo, perchè a nessuno possa venire in capo di scoprire prima di noi il centro della Terra.»