Pagina:Jules Verne - Viaggio al centro della Terra, Milano, Treves, 1874.djvu/42

Da Wikisource.
34 viaggio al centro della terra

carrozza. Marta e la giovinetta ci rivolsero dalla soglia un ultimo saluto, poi i due cavalli, eccitati dal fischio del conduttore, si slanciarono di galoppo nella via di Altona.


VIII.

Altona, vero sobborgo di Amburgo, e testa di linea della ferrovia di Kiel, la quale doveva condurci alla riva del Belt. In meno di venti minuti noi entravamo nel territorio di Holstein.

Alle sei e mezzo la carrozza si fermò dinanzi alla stazione; i numerosi bagagli di mio zio, i suoi voluminosi oggetti di viaggio furono scaricati, trasportati, pesati, numerati, ricaricati nelle carrozze dei bagagli, e alle sette ore noi eravamo seduti l’uno in faccia all’altro nello stesso scompartimento. Si udì il fischio del vapore, la locomotiva si pose in moto... noi eravamo partiti.

Ero io rassegnato? non ancora; tuttavia l’aria fresca del mattino, il panorama continuamente rinnovato dalla velocità della corsa mi distraevano dai miei pensieri.

Quanto al pensiero del professore andava evidentemente innanzi al convoglio, troppo lento rispetto alla sua impazienza. Eravamo soli nella carrozza, e non dicevamo parola; mio zio esaminava le tasche e il suo sacco da viaggio con attenzione minuziosa; m’accorsi che nulla gli mancava del necessario all’esecuzione dei suoi disegni.

Tra gli altri, un foglio di carta, piegato con cura, portava l’intestazione della Cancelleria Danese, colla sottoscrizione del signor Christiensen, console ad Amburgo e amico del professore. Ciò doveva darci ogni facilità d’ottenere a Copenaghen raccomandazioni per il governatore dell’Islanda.

Vidi inoltre il famoso documento riposto preziosamente nella più segreta tasca del portafogli. Lo maledii dal profondo del cuore; poi mi diedi da capo ad esaminare il paese. Era una vasta distesa di pianure poco curiose, monotone, limacciose ed abbastanza feconde: una campagna favorevolissima alla costruzione d’una ferrovia e propizia a quelle linee diritte così care alle Società