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viaggio al centro della terra 63

delle nostre cavalcature; alcuni laghetti lo intersecavano. Noi eravamo diretti allora verso l’ovest; infatti, dopo aver girato intorno alla gran baja di Faxa, la doppia vetta bianca dello Sneffels sorgeva nelle nuvole a meno di cinque miglia di distanza.

I cavalli camminavano di buon passo, non trattenuti dalle asperità del suolo; per parte mia, io cominciava ad essere stanco, ma mio zio rimaneva fermo e diritto come nel primo giorno; io non poteva non ammirarlo al pari del cacciatore il quale considerava questa spedizione come una semplice passeggiata.

Il sabato 20 giugno, alle sei pomeridiane, fummo a Büdir, borgata posta sulla riva del mare, e la guida volle la sua paga convenuta. Ci fu offerta ospitalità dalla famiglia dello stesso Hans, composta de’ suoi zii e cugini germani; fummo ben accolti, e senza abusare della bontà di quella brava gente io mi sarei volentieri rimesso in casa loro dalle fatiche del viaggio. Ma mio zio, che non aveva bisogno di rimettersi, non la pensava così, e la domane bisognò inforcare di nuovo le nostre cavalcature.

Il terreno attestava la vicinanza della montagna, le cui radici di granito sporgevano qua e là come quelle d’una vecchia quercia, Noi giravamo intorno all’immensa base del vulcano. Il professore non ne distaccava gli occhi un momento e gesticolava come per sfidarlo e per dire: «Ecco adunque il gigante che io domerò!» Finalmente dopo quattro ore di viaggio i cavalli si arrestarono di per sè stessi alla porta del presbitero di Stapi.


XIV.

Stapi è una borgata composta di una trentina di capanne costrutte di lava sotto i raggi del sole riflessi dal vulcano. Essa si stende in fondo a un piccolo fjörd incassato in una muraglia basaltica del più bizzarro effetto.

È noto che il basalto è una roccia bruna di origine ignea e che offre forme regolari che. meravigliano per la loro disposizione. Qui la natura procede geometricamente e lavora alla maniera umana, per così dire colla squadra, col compasso e col piombino. Altrove artefice dalle grandi masse gettate disordinatamente, dai coni