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76 viaggio al centro della terra


Non risposi e ritornai costernato al mio sedile di lava. L’evidenza mi schiacciava.

Quanto tempo rimanessi immerso così nelle mie riflessioni, lo ignoro. Tutto ciò che so è che alzando il capo vidi mio zio ed Hans soli nel fondo del cratere. Gl’Islandesi erano stati congedati ed ora ridiscendevano le balze esteriori dello Sneffels per riguadagnare Stapi.

Hans dormiva tranquillamente a’ piedi d’una roccia in un canale di lava in cui s’era improvvisato un letto.

Mio zio girava intorno al cratere come una bestia selvatica nella fossa d’un trappoliere. Io non ebbi nè voglia nè forza di levarmi, e seguendo l’esempio della guida mi abbandonai a un doloroso sopore parendomi d’udire dei rumori e di sentire dei fremiti nei fianchi della montagna.

Così passò la prima notte in fondo al cratere.

Alla domane un cielo grigio, annuvolato, pesante, si abbassò sul vertice del cono. Io non me ne avvidi tanto per l’oscurità della voragine quanto per la collera di mio zio.

Ne compresi la ragione e un’ultima speranza mi tornò al cuore. Ecco perchè:

Delle tre strade aperte ai nostri piedi, una sola era stata seguita da Saknussemm, e per quello che diceva il dotto Islandese si doveva riconoscere da questo fatto segnalato nel criptogramma, che l’ombra dello Scartaris veniva a lambirne gli orli gli ultimi giorni del mese di giugno.

Si poteva in fatti considerare questo picco acuto, siccome l’ago d’un immenso quadrante solare, la cui ombra a un giorno determinato segnasse la via al centro della Terra.

Ora se il sole venisse a mancare, mancava l’ombra e perciò l’indicazione. Eravamo al 25 giugno; solo che il cielo rimanesse coperto durante sei giorni e si avrebbe dovuto differire l’osservazione a un altro anno.

Io rinunzio a dipingere l’ira impotente del professore Lidenbrock. La giornata passò e non ci fu ombra di sorta sul fondo del cratere. Hans non si mosse dal suo posto, e sì ch’egli doveva domandare a sè stesso che cosa attendissimo, se pure egli si domandava alcuna cosa! Mio zio non mi rivolse mai la parola; i suoi sguardi invariabilmente rivolti al cielo, si smarrivano in quella tinta grigia e brumosa.

Il 26, nulla ancora. Una pioggia mista a neve, cadde durante tutto il giorno; Hans costrusse una capanna con