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78 viaggio al centro della terra

valere i miei più validi argomenti, ma dinanzi alla guida mi tacqui; tornai per un istante colla memoria alla mia bella Virlandese e mi accostai alla bocca centrale.

Ho detto ch’essa misurava cento piedi di diametro, o trecento piedi di circuito. Io m’inchinai al di sopra di una roccia e guardai; mi si rizzarono i capelli. Il sentimento del vuoto s’impadronì del mio essere; sentii che il mio centro di gravità andava fuori di posto e la vertigine mi salì al capo come un’ebbrezza; nulla sbalordisce più di siffatta attrazione dell’abisso; io stava per cadere, ma una mano mi trattenne, quella di Hans. Assolutamente non pare ch’io avessi preso abbastanza lezioni d’abissi nella Frelsers-kirk di Copenaghen.

Pure, per poco che avessi arrischiato gli sguardi in quel pozzo, io mi era reso conto della sua conformazione. Le pareti tagliate quasi a picco avevano però molte sporgenze che dovevano rendere facile la discesa; ma se la scalinata non mancava, mancava però la ringhiera. Una corda attaccata all’orificio avrebbe potuto bastare a sorreggerci: ma come distaccarla quando si fosse giunti all’estremità inferiore?

Mio zio adoperò un mezzo semplicissimo per rimediare a questa difficoltà. Egli svolse una corda grossa un pollice, lunga quattrocento piedi, ne lasciò scorrere la metà, la fece passare intorno ad un masso sporgente di lava e lasciò cadere l’altra metà. Ciascuno di noi poteva di tal guisa discendere, raccogliendo nella mano le due metà della corda; e una volta discesi per dugento piedi nulla di più facile che il riaverla, abbandonando un capo e tirando l’altro. Tale esercizio doveva essere ricominciato ad infinitum.

«Ed ora, disse mio zio dopo aver fatto questi preparativi, occupiamoci dei bagagli. Essi saranno divisi in tre fardelli e ciascuno di noi se ne attaccherà uno sul dorso; parlo solo degli oggetti fragili.»

L’audace professore non ci comprendeva evidentemente in questa ultima categoria.

«Hans, ripres’egli si caricherà degli utensili e d’una parte di viveri; tu, Axel, d’un’altra parte di viveri e delle armi; io del resto dei viveri e degli strumenti delicati.

— Ma, diss’io, e le vesti? e questo mucchio di cordami e di scale, chi lo porterà abbasso?

— Discenderanno da sè.