Pagina:Kant - Considerazioni sul sentimento del sublime e del bello, Napoli, 1826.djvu/29

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compreso mercè degli esempii; giacchè colui, che non possiede il pennello di Hogarth, deve supplire con delle applicazioni, al tratto imperfetto del suo disegno. Affrontare con coraggio i perigli per difendere i proprj dritti naturali, ed acquisiti, quelli della patria, e de’ propri amici, è Sublime; i tratti dell’antica cavalleria sono bizzarri1; i duelli, resti malaugurati di quest’ultima, figli di una falsa idea dell’onore, sono crudeli sciempiaggini. Il tristo allontanamento dal chiasso del mondo, quando ha per causa una giusta sazietà, è nobile. La pietà solitaria degli antichi eremiti non era che bizzarra. I chiostri, e tutti gli avelli a fior di terra, distinti a rinserrare l’esistenza tutta viva, sono follie. Egli è sublime di dominar le proprie passioni, senza alcun altro soccorso, che quello dei principii: le mortificazioni della carne, i voti, e tante altre virtù monacali di questa importanza, sono delle follie2: carcami ammassati così all’avventura, alcuni stracci, certi amuleti, ed ogni altro cencio di simil natura, senza eccettuare le stelle del gran Lama, sovrano del

  1. Osservate che Kant si attacca a questa espressione perchè già pose nella categoria de’ visionarii quei che si compiacciono del bizzarro. (Keratry)
  2. Crediamo qui dover dissimulare alcuna espressione del professore di Kœnigberg. E avvertasi che l’autore è protestante. Noi che viviamo in seno alla Cristiana cattolica religione, al pari delle virtù che loda il nostro autore e che sono in onore tra gli uomini, apprezziamo pure quelle che emergono dal dispregio del mondo, onde ne sia dato e di contemplare la divina sapienza e di tenerci lungi dalle lusinghe dei piaceri. (Il traduttore).