Pagina:Kant - Considerazioni sul sentimento del sublime e del bello, Napoli, 1826.djvu/35

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34 delle disposizioni personali

proporzioni, e di dare al nostro carattere quella grazia imponente, che forma la bellezza della virtù.

In considerazione della debolezza dell’umana natura, e della poca forza che il generale sentimento della morale, come l’abbiam noi annunziato, potrebbe avere sul comune degli uomini, mise la Provvidenza nel nostro seno le ausiliarie disposizioni, come supplemento della virtù, le quali, destinate a inclinare verso le belle azioni certi uomini poco suscettibili di lasciarsi diriggere dai principii, hanno pure per impiego di accelerare, presso gli altri, lo slancio e la tendenza verso le grandi cose. Due sorgenti di belle azioni sono la compiacenza e la pietà, che, senza quelle, affogate sotto il peso d’un vile interesse, forse non si osserverebbero mai; ma, come lo si è da noi osservato, non portano essa l’augusta impronta della virtù, sebben vadano annobilite dalla loro affinità che vi hanno e ne ricevono egualmente il suo nome. Posso io dunque chiamarle virtù adottive, e quella che fondasi sui principii, vera e pura virtù. Quelle sono seducenti e belle; questa poi è sol sublime e rispettabile. Dinotasi il naturale in cui allignano i primi sentimenti colla qualificazione di Buon cuore; e con quella di Buono l’uomo che ne và dotato; nel mentre che ragionevolmente si attribuisce un cuor nobile all’uom virtuoso per principii, e che vien decorato col bel titolo di Giusto. Queste virtù adottive rassomigliano pertanto alla vera in questo che egualmente contengono il sentimento d’immediato piacere nelle buone e benevole azioni. In fatti, l’uomo animato da questo spirito, senza alcuna mira ulte-