Pagina:Kant - Considerazioni sul sentimento del sublime e del bello, Napoli, 1826.djvu/62

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nel rapporto dei sessi. 61

pazienti di giogo, offese dal menomo costringimento, non fanno se non ciò che lor piace: sarebbe adunque grand’arte il disporre in guisa a loro dattorno le cose che il buono soltanto potesse loro piacere. Mi son esse sembrate suscettibili sempre d’eriggere la loro condotta in principj; e per me non credo che possano offendersi di tal dichiarazione, giacchè pochissimi vi sono che si governano per principj. Quindi la Provvidenza ne le ha reintegrate, riempiendo il lor seno di sentimenti buoni, teneri, benevoli, in soccorso dei quali viene pure lo spirito delle convenienze le più dilicate. Ma che altri non si attenti di domandar loro troppo generosi sacrifizj, od un impero assai grande su di se stesse! Sarebbe estrema imprudenza di un uomo far a sapere alla sua sposa aver egli impegnata parte dei suoi beni per un amico infelice: a che prò vorrebbe egli impedire od attrissare l’amabile vivacità della sua compagna, per l’imprudente confidenza d’un secreto, di cui ei debb’essere l’unico depositario?

Le donne hanno difetti, bisogna pur convenirne: e nullostante molti di questi hanno una bella parte. Può un offesa od una sventura immergere l’anima loro nel duolo; non è però permesso all’uomo giammai che versare lagrime magnanime. Quelle che verserebbe per la perdita della sua fortuna, od all’occasione d’accidentali disavventure, ecciterebbero un giusto disprezzo. Quanto alla vanità, di cui si fa frequente rimprovero alle donne, la si volesse pur trattar con rigore, sarebbe ancora un bel difetto; giacchè senza parlare della libertà che proverebbesi dagli uomini troppo intenti ad adular-