Pagina:Kant - Geografia fisica, 1807, vol. 1.djvu/217

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si rappresentava questo medesimo fenomeno, ed anche i precipizj dell’immenso oceano parvero pregni di luce. Grandi corpi lucidi che per la figura prendemmo per pesci, nuotavano intorno a noi; alcuni si avvicinavano alla nave e tenevano la medesima direzione; altri colla velocità del fulmine si allontanavano di fianco; qualche volta si avvicinavano fra loro: e se il caso ne conduceva uno piccolo troppo vicino ad un grande, quello subito si rivoltava in dietro, cercando tutt’i mezzi per fuggire. Per esaminare meglio quest’acqua lucida, ne feci tirare a bordo un secchio ripieno, e la trovai ripiena di piccolissime innumerabili palline lucide, che si muovevano con una celerità incredibile. Dopo che l’acqua restò per qualche tempo ferma, parve il numero de’ corpiciuoli lucidi sensibilmente diminuito; ma toccando o agitando appena l’acqua, cominciò di nuovo a luccicare, e le piccole palline si mossero vivamente in tutte le direzioni, anche dopo che l’acqua appena cominciava a riposarsi1

  1. Forse sta in ciò la cagione per il luccicare del mare si e osservato maggiore in tempo burrasca, che in tempo di calma.