Pagina:Kant - Geografia fisica, 1807, vol. 1.djvu/327

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rienza, quanto alla descrizione di una tromba inserita nelle Memorie dell’Accademia delle Scienze di Parigi del 1741, dalla quale apparisce, che nel tempo di un tale fenomeno possa regnare una perfetta calma, e che effettivamente vi sia stata. Da ciò egli trae la conseguenza, che la confluenza dei venti non possa esserne la cagione. Con quale diritto egli possa ciò sostenere, ce lo spiega qui appresso. Beccaria si prova dunque di produrre per mezzo dell’elettricità un fenomeno simile alla tromba; cioè, egli fa pendere verticalmente una stanga dal conduttore, alla di cui estremità, che deve essere piatta, è appeso una gocciola di acqua. Immediatamente sotto questa stanga pone una tazza di acqua, distante un pollice sotto il ghiacciuolo. Subito che l’elettricità è stata risvegliata, il ghiacciuolo si prolunga, e prende la forma di una tromba: l’acqua nella tazza si alza, e forma un’elevazione intorno all’asse della tromba, dalla quale elevazione partono continuamente delle scintille elettriche nella tazza, con quel rumore che ordinariamente tali scintille producono. In questo fenomeno crede Beccaria di aver trovata la perfetta spiegazione delle colonne