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Pagina:Kirchberger - Teoria della relatività, 1923.djvu/135

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132 LA RELATIVITÀ GENERALE

debbono avere un’influenza sulla marcia dei cronometri, e sarebbe facile, se ciò non dovesse condurci troppo lontano, dimostrare che tutti i campi di gravitazione esercitano un’azione ritardatrice. In ciò che concerne le vibrazioni luminose, le rosse sono, tra tutte quelle dello spettro, quelle che vibrano meno spesso. Uno spostamento dello spettro verso il rosso corrisponde quindi ad un ritardo dei cronometri; siccome non si può misurare questo spostamento che sulle linee spettrali, le linee di Fraunhofer, la teoria della relatività esige per essere verificata che queste linee, quando provengono da stelle, a campo di gravitazione intenso, siano spostate verso il rosso.

Il grande ostacolo a questa verifica è che un movimento il quale allontani la sorgente luminosa genera uno spostamento nello stesso senso. In questo caso l’occhio è infatti impressionato nello stesso tempo da un minor numero di vibrazioni di quando la sorgente è in quiete; queste vibrazioni appaiono dunque meno frequenti, vi è quindi spostamento verso il rosso. Distinguere questo fenomeno, chiamato effetto Döppler, indipendente dalla teoria della relatività, dall’effetto Einstein presenta delle grandi difficoltà pratiche. È con lo spettro solare che si può sperare una soluzione, poiché il movimento del sole rispetto alla terra è ben conosciuto, il che consente di tenerne conto. Nonostante tutto, il fatto non è ancora indubitabilmente provato, le diverse osservazioni non concordano; una soluzione definitiva è affare di qualche anno ancora.