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LA SPIEGAZIONE DI LORENTZ 35

30 chilometri al secondo, non diminuirebbe lungo il suo diametro di 12.000, 13.000 chilometri, che di circa 6,5 cm.; si vede ciò che sarebbe per un uomo la cui velocità è 15,000 volte piú debole di quella della terra (vedi cap. VI).


b) Critica


Nonostante l’ammirazione che ispirano l’audacia e la logica della concezione di Lorentz, non ci si può sottrarre, nello studiarla, da una certa perplessità che un piú preciso esame non fa che aumentare. L’ipotesi, a prima vista, assai strana di un cambiamento di volume per il solo effetto del movimento, non può essere che una difesa contro il brutale disaccordo che noi abbiamo esposto. È spiacevole che una teoria fisica di tale importanza non permetta, per la sua natura tutti i tentativi di verifica o di confutazione, perché questi sono resi impossibili dalla contrazione simultanea del regolo di raffronto. Ciò ricorda, se ci si permette un paragone non gradevole ma chiaro, il famoso bambino prodigio che ad un anno leggeva alla perfezione; disgraziatamente egli non sapeva né pronunciare né scrivere nemmeno una parola, cosí che i presenti, stupiti, non avevano alcun mezzo per constatare le sue capacità: non vi è dubbio che alla loro piacevole ammirazione fosse unita una certa pena.

Ma ecco il punto piú spinoso della teoria del Lorentz. Supponiamo che un fisico osservi il treno che passa davanti a lui, ch’egli metta in