Vai al contenuto

Pagina:Kirchberger - Teoria della relatività, 1923.djvu/75

Da Wikisource.
72 LA RELATIVITÀ PARTICOLARE

voglio ammettere che la luce sia arrivata alla tua locomotiva, ma non tentar nemmeno di farmi credere che vi sia giunta in un secondo.

I fatti sono analoghi nel nostro esempio delle onde luminose concentriche della pagina 48. Ciascun osservatore osserva che ogni punto dello spazio è, a suo turno, raggiunto dalla luce; gli è sufficiente aspettare abbastanza lungamente perché ogni punto dell’universo ne riceva la sua parte. Se egli afferma che la luce si propaga secondo una sfera, egli naturalmente vuol dire che i punti della superficie di una sfera sono simultaneamente raggiunti da essa. Ma il concetto di simultaneità non ha nulla di assoluto, come lo dimostra l’ultimo capitolo, esso varia con l’osservatore: ciò che è simultaneo per l’uno può non esserlo per l’altro. Se uno dei nostri osservatori per convincere i suoi colleghi tentasse, per esempio, di fermare la propagazione della luce ad un istante determinato per fare le sue misure con tutta tranquillità e subito dopo gridasse: “Voi vedete bene che la luce ha descritto una sfera della quale io sono il centro!” probabilmente gli si risponderebbe sorridendo: “Mio caro, io non nego che la luce sia giunta ai punti che tu hai segnato, ma non certo simultaneamente! Secondo me essa era in questa regione della sfera che tu hai biffata, prima di essere in quest’altra. E in quanto a ciò che è del tuo metro, dopo come prima, io conservo la mia opinione sul suo conto.”

Se noi abbiamo considerato a parte le modificazioni dello spazio e del tempo è solamente per facilitarne l’intelligenza. In effetti esse non sono