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INTEGRAZIONE DEI CONCETTI 73

indipendenti ma al contrario, strettamente collegate. Supponiamo, per meglio dimostrarlo, la sola relatività dello spazio; guardiamo il nostro orologio; immaginiamolo abbastanza lontano perché sia necessario aggiungere al tempo letto, il tempo impiegato dalla luce per venire dal quadrante al nostro occhio; questa correzione dipenderà naturalmente dalla distanza dell’orologio e sarà differente per due osservatori che stimeranno diversamente questa distanza. Vediamo dunque che “la relatività delle grandezze spaziali ha per conseguenza la relatività della misura del tempo.” Supponiamo invece il tempo solo relativo; ricordiamoci come, a pag. 40, noi abbiamo misurato il treno in corsa segnando nello stesso istante con dei segni di gesso le posizioni delle sue due estremità sulla via; se non si hanno le stesse idee sulla simultaneità, i segni di gesso cadranno, in conseguenza del movimento del treno, in punti differenti e perciò si troveranno lunghezze differenti. Quindi “la relatività delle grandezze dei tempi ha necessariamente come conseguenza quella delle misure dello spazio.” Questa reciproca dipendenza delle variazioni tra le misure del tempo e dello spazio è senza contestazione uno dei piú grossi ostacoli alla comprensione della teoria della relatività.

Il primo problema di questa teoria è quello della determinazione generale delle relazioni che legano le misure di spazio e di tempo in due sistemi in movimento relativo rettilineo ed uniforme, relazioni che vengono chiamate “equazioni di tra-