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effigie di roma | 21 |
niere, loro bastavano trofei piuttosto generici, ma gli oscuri successi militari di imperatori tali quali C. Caldus, C. Memmius e Sulpicius vengono più accuratamente caratterizzati.
Ma torniamo al denaro più antico di questa classe, perché pare che l’ornamento dato da M. Furius L. F. Philus al trofeo abbia un significato tutto particolare. Il trofeo vi è composto di armi galliche, le forme dell’elmo, degli scudi e delle due tube corrispondono a quello che si legge presso Diodoro V, 30 ed Eustazio Hom. II. 1139 (Σ 219) sulle armi galliche particolarmente sulla κάρνυξ ossia tuba gallica τὸν κώδωνα ἔχουσα θηριόμορφόν τινα, si cf. il Koehler Annali d. Inst. 1863 p. 443, Come il Cavedoni Sagg. p. 154 ha bene rilevato, le discussioni fatte nel Senato in occasione del trionfo da accordarsi al pretore L. Furio per la vittoria riportata sui Galli nel 554 finiscono nel racconto di Livio XXX, 48 colle parole: Data fato quodam Furiae genti Gallica bella. Il Furio più antico vincitore dei Galli, al quale le parole Liviane si riferiscono, è P. Furius Philus console dell’anno 531. Perciò il monetario appartenendo alla medesima famiglia dei Furii Phili ebbe ottimo diritto di mettere sul suo denaro quel ricordo della vittoria gallica. Intanto troviamo la tuba gallica pure in altre monete romane della medesima epoca, si vede nella mano di Marte sui bigati battuti nell’amministrazione di L. Licinio e Cn. Domizio n. 191, la quale dal Mommsen Annali d. Inst. 1863 pag. 56 viene attribuita agli anni 645-650, e la stessa tuba fa parte anche dei trofei esposti sui vittoriati di due questori militari: T. Cloulius n. 183 e C. Fundanius n. 196, l’ultimo dei quali era questore di Mario nel tempo delle vittorie sopra i Cimbri ed i Teutoni 652-653 vd. Borghesi Oeuvr. numism. II p. 307. In questo modo nel periodo delle guerre cimbriche la tuba gallica si trova adoperata come attributo del dio della guerra e come ornamento di trofei. È vero che insieme colle schiere dei Cimbri pure molti Galli hanno combattuto contro i