Pagina:L'Ossola di Carlo Errera.djvu/90

Da Wikisource.
80 ITALIA ARTISTICA

tazione, lo stesso stile ci sono apparsi nei vetri colorati di Baceno, quasi contemporanei (1527-1547) a questi di Crevola, solo mancando a questi quel motivo ornamentale degli strani capitelli e delle colonne bizzarre e contorte, che è nota caratteristica dei vetri istoriati di Baceno.

Tali le bellezze, che l’arte seppe adunare fra il quinto e l’ottavo lustro del secolo XVI in questa insigne chiesa di Crevola, fra le quali il munifico creatore di tante vaghezze volle ai piedi dell’altar maggiore l’estremo riposo alla vita tutta agitata camino in una sala a terreno nel palazzo silva, a domodossola. di guerre e d’armi. Onde l’epitaffio: «O tu qui nullam nosti vivendo quietem | Nunc aeterna Deo sit tibi dante quies | Paulus 1536 Silvius».

Basti ora un cenno fuggevole a ricordare il piccolo villaggio di Montecrestese, situato quasi in faccia a Crevola, su un poggio dominante l’opposta sponda della Toce. Dell’antica parrocchiale s’è salvata appena da un completo rifacimento secentesco la facciata (coronamento escluso) con la sua serie di archetti pensili e con le finestre che ancora s’intravvedono benchè completamente manomesse; e ancora le porte minori a lato della principale recano su vecchie lapidi nell’architrave la data del 1521, e due santi cinquecenteschi appaiono nell’interno (il Cotta attesta aver quivi dipinto Antonio Zanetti) liberi dall’intonaco che ha ricoperto tutto il resto delle pareti. Ma assai più che per la chiesa è noto il villaggio per l’aguzzo campanile solitario che posto alto su uno scoglio un po’ discosto dalla chiesa, domina