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merose manifestazioni, quella di S. Severo-Torre Maggiore, di cui non ricorderemo che il terribile parossismo del 1627, il quale costò la vita ad oltre 4000 persone e ridusse in un mucchie di rovine le due citate località insieme a S. Paolo, a Serra Ca riola, a Lesina, a S. Nicandro, ad Apricena, ecc. ecc.

Ora per rendere più persuasiva la dimostrazione, abbiamo pensato di costruire tre carte che a colpo d’occhio facciano conoscere per tre periodi di tempo eguali e successivi la frequenza e la intensità avuta dai terremoti nella regione interessata dall’acquedotto. Per semplificare la costruzione cartografica e rendere nello stesso tempo più efficace per il nostro assunto la rappresentazione, abbiamo creduto di tener conto solo di quelle commozioni telluriche che hanno prodotto danni, dai più leggeri a quelli terribilmente grandiosi, prescindendo dalla origine dei terremoti stessi, cioè, se siano corocentrici od esocentrici.

Le nostre carte rappresentano la sismicità relativa nei tre ultimi secoli il XVII. XVIII e XIX): non abbiamo d’altra parte creduto di estendere lo studio cartografico ai precedenti, perchè buona parte delle notizie sui terremoti anche violenti accaduti nel 1400 e nel 1500 o mancano assolutamente, oppure sono prive dei necessari particolari.

La scala progressiva adottata è la seguente, nella quale gli aggettivi «molto forte», «fortissimo», «rovinoso», «disastroso» ecc. hanno il preciso significato loro attribuito dai sismologi.

I Un terremoto fortissimo o qualche molto forte.
II Qualche fortissimo con alcuni minori.
III Uno rovinoso, od uno quasi rovinoso con uno o due fortissimi.
IV Uno rovinoso con qualche fortissimo o molto forte.
V Uno disastroso oppure due rovinosi con qualche fortissimo o molto forte.
VI Due disastrosi oppure uno disastroso con uno o due rovinosi.
VII Uno disastrosissimo con uno o due fortissimi.
VIII Uno disastrosissimo con uno disastroso o rovinoso.
IX Due disastrosissimi.

L’evidenza rappresentativa delle carte ci dispensa di scendere a particolari che, quantunque interessantissimi dal punto di vista sismologico, riuscirebbero inutili per lo scopo del presente lavoro: aggiungeremo solo che il semplice loro esame dimostra come non siano punto esagerate le apprensioni da noi manifestate: nei tre secoli cui si riferiscono, in tutto od in parte la regione entro la quale decorrono le tratte più difficoltose e costose dell’acquedotto, soggiacque ai tristi effetti di immani catastrofi causate da convulsioni telluriche.

Volendo poi spingere lo sguardo a tempi più lontani, possiamo dire