Pagina:L'asino d'oro.djvu/115

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libro quarto 99

per maggior dimostrazione del suo dolore, vieta con pene universali l’amministrazione della ragione. E venuto il giorno che la necessità della ubbidienza de’ celesti ammonimenti addomandava la miserella alla destinata pena, finite le crudeli cerimonie, fu tratto finalmente di casa il vivo mortorio, accompagnato con largo pianto da tutta la città; ed ella altresì tutta piena di lagrime accompagna non le nozze, ma l’esequie sue. E mentre che i maninconosi genitori, combattuti da tanto travaglio, indugiano di dare effetto alla crudele opera, la figliuola medesima con tali parole gli confortava: Perchè cruciate voi l’infelice vecchiezza con sì lungo pianto? perchè affaticate voi con così spessi gridi quello spirito, il quale più si dee chiamar mio che vostro? perchè con non profittevoli lagrime imbrattate voi quelle guance, che dovrebbono esser da me mai sempre onorate? perchè lacerate voi negli occhi vostri le luci mie? perchè stracciate ne’ canuti crini i miei biondi capelli? perchè il venerando petto, perchè le sante mammelle percotendovi, mi percotete le mie? Questo dunque vi sarà ricco premio della mia non mai simile veduta bellezza, procacciatovi con piaga mortale dalla inquietissima invidia? Tardi oramai, tardi vi accorgete del vostro male. Quando la moltitudine della gente mi celebravano con divini onori, quando per comune voce mi appellavano una nuova Venere, allora vi dovevate dolere; allora ve ne doveva rincrescere; allora mi dovevate piangere come morta. Già conosco io, già mi accorgo che io perisco solamente per lo nome di Venere. Menatemi adunque, e, dove la sorte mi ha giudicato, fermatemi a quello scoglio. Io bramo goder con prestezza queste future nozze: io desidero vedere quel mio generoso marito. Perchè differisco io? Perchè fuggo io, facendomisi innanzi colui ch’è nato per la rovina di tutto ’l mondo? E avendo detto loro la verginella queste e altre così fatte parole, con veloci passi mossasi nel mezzo della pompa del popolo che la seguitava, arrivarono al disegnato luogo. E poscia